SAM_0656Scegliere un tappeto erboso naturale per il proprio giardino di casa assicura numerosi vantaggi non solo dal punto di vista ambientale ed economico, ma anche sociale. Un giardino è infatti una “porzione di natura” che deve suscitare emozioni a chi ne usufruisce grazie alla sua funzione estetica e paesaggistica che non può essere sostituita dall’erba artificiale.

Per godere di un prato naturale bello, sano e duraturo bastano pochi e semplici accorgimenti. Ce li spiega l’agronomo Riccardo Dal Fiume, che da oltre vent’anni si occupa di consulenza per i tappeti erbosi con un particolare interesse per il verde ornamentale.

–          Miglioramento del terreno: conoscere e saper valutare, attraverso un’analisi del terreno, il suolo su cui si andrà a seminare è il primo fondamentale passo per raggiungere ottimi risultati. È buona norma in questa fase iniziale utilizzare un fondo di sabbia che favorisca il drenaggio e riduca il ristagno, contribuendo così a scongiurare l’insorgere di malattie.

–          Scegliere la giusta semente: la ricerca sementiera negli ultimi trent’anni ha compiuto passi da gigante. Se prima l’obiettivo principale da conseguire era soprattutto estetico, oggi è diventato la sostenibilità ambientale. Sono state create varietà a basso regime manutentivo, che necessitano di meno trattamenti chimici e con una alta capacità di recupero dopo qualsiasi tipo di stress. Tra le specie più utilizzate, negli ultimi anni ha avuto grande successo la Festuca arundinacea e i suoi miscugli, per le sue caratteristiche di rusticità, resistenza al caldo e impatto estetico. È importante però che un hobbista non si lasci ammaliare dal packaging della confezione che acquista, ma che si faccia guidare dai consigli delle aziende sementiere, in grado di indicare le specie e le varietà più adatte a seconda delle varie esigenze.

–          Taglio: è un passaggio basilare nella manutenzione di un tappeto erboso naturale. Più è frequente il taglio e più l’erba si irrobustisce. Per questo motivo è importante farlo spesso, anche con l’aiuto dei robot tagliaerba molto diffusi oggi. Un prato non sarà mai in salute se non viene tagliato spesso. Anche l’altezza di taglio è importante. Un tappeto erboso tagliato troppo basso rischia infatti di diradarsi e indebolirsi, fino a rovinarsi completamente. Soprattutto d’estate e prima dell’inverno è consiglaibile tagliare i prati a non meno di 4-5 cm.

–          Irrigazione: si tratta di una pratica complessa e quindi soggetta a numerosi errori. La regola generale impone di bagnare il proprio tappeto erboso in maniera abbandonate e poco frequentemente. Il processo opposto avrebbe effetti negativi, perché irrigare troppo spesso indebolisce il prato e favorisce la crescita delle infestanti e delle malattie. Si consiglia inoltre di svolgere l’irrigazione la notte o nel primo mattino, mai alla sera.

–          Concimazioni: la concimazione fornisce il nutrimento al prato, logico quindi capire quanto sia vitale come processo. Come un essere umano se mangia poco e male può facilmente ammalarsi e indebolirsi, così succede al tappeto erboso se non viene concimato a sufficienza. È una pratica che bisogna eseguire con regolarità, almeno tre o quattro volte l’anno in momenti specifici e con i prodotti corretti, evitando concimi generici o adatti ad altre colture. Anche in questa fase quindi non bisogna lasciare nulla al caso, ma farsi consigliare da un esperto.

 

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